Parrocchia
Accanto alla chiesa parrocchiale, sul lato destro, l'entrata è dalla piazzetta della Casa Parrocchiale.
In via Santo Stefano n° 4/6, è dotato di tre ingressi: un cancello sulla sinistra della facciata, normalmente usato negli orari di apertura; un'entrata con porta a vetri al centro, per accedere all'Auditorium o alla Cappella; un cancello sul lato destro utilizzato solo in particolari occasioni.
Entrando dalla porta a vetri dell'oratorio subito a destra.
Entrando dalla porta a vetri dell'oratorio, a sinistra nell'atrio.
Sita nel cortile dell'oratorio.
Per favore, dimmi come è fatto Dio
"Poco dopo la nascita di suo fratello, la piccola Sofia chiese ai genitori di lasciarla sola con il neonato.
Essi si preoccuparono che come quasi tutti i bambini sui quattro anni, potesse essere gelosa e volesse scuoterlo, per cui dissero di no.
Ma Sofia non mostrava segni di gelosia.
Trattava il bambino con gentilezza e continuò a chiedere di essere lasciata sola con lui.
I genitori decisero di consentirglielo.
Esultante, Sofia andò nella camera del bambino e accostò la porta, ma rimase una fessura aperta, abbastanza da consen-tire ai curiosi genitori di vedere e ascoltare.
Videro la piccola Sofia andare tranquillamente dal fratellino, mettere il viso accanto al suo e dire con tenerezza:
“Per favore dimmi come è fatto Dio.
Perché io comincio a dimenticarmelo”.
Bellissimo. Bellissimo il sentimento tenero di questa bambina. Ma bellissimo il suo messaggio a noi adulti!
Forse è ciò di cui abbiamo bisogno noi adulti oggi!
Un Dio dimenticato, forse incompreso… sembra questo l’orizzonte dei nostri giorni.
Per questo Vi invito a riprendere il mano il Vangelo alla scoperta di Gesù di Nazareth, Lui che è il vero “Vangelo”, cioè la vera buona notizia per l’Uomo di sempre.
Per questo Vi invito a preparare il presepe perché riprendendo la meraviglia del presepe possiamo, guardando il Bambino Gesù dire anche noi
“per favore dimmi come è fatto Dio. Perché io comincio a dimenticarmelo.”
Per questo Vi invito a riscoprire il segreto del Natale di Gesù di Nazareth:
“mettere il volto vicino al volto di Gesù per riconoscere la grazia di essere amati, perché l’amore si manifesta a noi e pone la sua dimora in mezzo a noi. Vi potrà capitare di sollevare il vostro volto perché la vostra vita riceverà in pienezza il suo senso, nel segreto del vostro cuore e della vostra libertà” (Jean Marie Lustiger)
Passeremo nelle vostre case in questo mese, per ricordarVi di vivere il Natale come la bambina Sofia:
“per favore dimmi come è fatto Dio. Perché io comincio a dimenticarmelo.”
Passeremo per le vostre case e celebreremo il Natale di Gesù per ricordarci che è Lui il vero festeggiato a Natale.
È Lui il vero regalo di Natale. Questo è l’incanto della fede: noi siamo nel cuore di Dio.
Contemplate la tenerezza di Dio, di un Dio che si è fatto bambino per amore.
Custodite la tenerezza di Dio, a lungo nel vostro cuore e nella vostra vita!
Vivete la tenerezza di Dio, per la vostra felicità!
Regalate la tenerezza di Dio, per la felicità di ogni uomo e donna!
Buon Natale a tutti e a ciascuno!
Ciao, don Giuliano
La Festività di tutti i santi e il ricordo dei defunti apre il mese di novembre.
Oltre ad un “fiore” e ad un “lume” vivere la messa qualifica in modo squisitamente cristiano il ricordo dei defunti e dei santi.
Il primo novembre oltre alle messe in chiesa con orario festivo c’è la possibilità di pregare al cimitero: celebreremo la messa alle 11 davanti alla cappella del cimitero.
Il 5 novembre è la Giornata diocesana Caritas: il titolo scelto per questo anno pastorale è “Stupiti dall’umanità di Gesù”- La comune responsabilità per l’umano.
“L’umanesimo cristiano è amico del bene, di tutto il bene, del bene di tutti e con l’amore fraterno, con uno stile rispettoso e attento alle persone, con intelligenza e laboriosità sa costruire un modo di vivere che è desiderabile, una città dove è desiderabile abitare (Arcivescovo Mario).
Durante le messe faremo una raccolta straordinaria per le necessità della Caritas parrocchiale.
Concluderemo l’anno liturgico con le Giornate Eucaristiche, da venerdì 3 a domenica 5 novembre.
Staremo davanti all’Eucarestia con questa preghiera:
“Donaci occhi per vedere
le necessità e le sofferenze dei fratelli;
infondi in noi la luce della tua parola
per confortare gli affaticati e gli oppressi:
fa’ che ci impegniamo lealmente
al servizio dei poveri e dei sofferenti.
La tua Chiesa sia testimonianza viva
di verità e di libertà, di giustizia e di pace,
perché tutti gli uomini si aprano
alla speranza di un mondo nuovo”
È una preghiera bellissima che quando la recito nella Messa a nome Vostro, mi mette i brividi.
È una richiesta forte, che, se esaudita, potrebbe cambiare il volto delle nostre città, il volto delle nostre comunità cristiane, il volto dei nostri rapporti di amicizia e di buon vicinato.
Buon cammino a tutti!
Ciao, don Giuliano
Abbiamo celebrato la nostra festa patronale e ora il mese di ottobre prosegue con l’inizio dei cammini di catechesi dei ragazzi dell’Iniziazione cri- stiana con la celebrazione della Cresima che sarà celebrata da Mons. Silvano Provasi.
La formazione dei più piccoli dice l’attenzione della comunità verso una fase di crescita che ha bisogno di attenzione, ma una particolare cura necessita anche la formazione degli adulti. È sempre più bello vivere in questo periodo della storia, ma sempre più complicato e necessita “un di più” di coscienza e responsabilità. Tante domande, tanti interrogativi, tanti “non capisco”, …
Abbiamo chiesto ad un docente di teologia morale di aiutarci a porre le questioni in modo coscienzioso, per poter camminare per trovare risposte. Le serate, di lunedì ad ottobre, si incentreranno su inizio vita, identità sessuale e fine vita. Vi aspetto!
Proporremo anche dei mini concerti il sabato pomeriggio (dalle 17.15 alle 17.45) prima della Messa delle 18 per riconquistare la meraviglia della musica e del canto.
Nella seconda parte del mese di ottobre Vi ricordo la giornata missionaria mondiale. Il tema prende spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca (cfr 24,13-35): «Cuori ardenti, piedi in cammi- no». Quei due discepoli erano confusi e delusi, ma l’incontro con Cristo nella Parola e nel Pane spezzato accese in loro l’entusiasmo per rimettersi in cammino verso Gerusalemme e annunciare che il Signore era veramente risorto. Nel racconto evangelico, cogliamo la trasformazione
dei discepoli da alcune immagini suggestive: cuori ardenti per le Scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo e, come culmine, piedi in cammino. Meditando su questi tre aspetti, che delineano l’itinerario dei discepoli missionari, si può rinnovare il nostro impegno per l’evangelizzazione nel mondo odierno.
Buon cammino a tutti!
don Giuliano
“Racconta una storia di due amici che camminavano nel deserto. In qualche momento del viaggio cominciarono a discutere, ed un amico diede uno schiaffo all'altro. Questi, addolorato, ma senza dire nulla, scrisse nella sabbia:
Il mio migliore amico oggi mi ha dato uno schiaffo.
Continuarono a camminare, finché trovarono un'oasi, dove decisero di fare un bagno. L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare, ma il suo amico lo salvò.
Dopo che quest’ultimo si riprese, scrisse su una pietra:
Il mio migliore amico oggi mi ha salvato la vita.
L'amico che aveva dato lo schiaffo e aveva salvato il suo migliore amico domandò: «Quando ti ho ferito hai scritto nella sabbia, e adesso lo fai in una pietra. Perché?». L'altro amico rispose: «Quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo nella sabbia, dove i venti del
perdono possono cancellarlo. Ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, dobbiamo inciderlo nella pietra, dove nessun vento possa cancellarlo».
La vita di amicizia, familiare, sociale ed ecclesiale è fatta di rapporti umani belli e a volte complicati, ma è il sale che dà sapore alla vita. Vedendo e ascoltando i media rimaniamo perplessi da tutta questa
violenza!
A noi è chiesto di non essere cristiani cittadini ingenui, ma di favorire i “venti del perdono”.
Settembre, mese del “ricominciare” è esercizio di ascolto dei “venti del perdono”!
La festa di inizio dell’anno oratoriano e la festa patronale rendano alla nostra comunità la consapevolezza che stare insieme e credere nel Dio Crocefisso e Risorto, è fonte di gioia perché continuando a favorire
i “venti del perdono”, quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, dobbiamo inciderlo nella pietra, dove nessun vento possa cancellarlo.
Buon settembre e buona festa patronale.
don Giuliano
Strade, angoli, piazze e quartieri... campagne, mari, monti o laghi…
Sono tanti i luoghi in cui gli uomini e le donne vivono l’estate.
Ma non esistono, Signore, samaritani che appaiono dal nulla.
Non ci sono, Gesù, samaritani che arrivano da altri mondi.
Esistiamo noi, con le nostre scelte, e ci sei tu con la tua audace proposta:
«Vai e anche tu fai ciò che ho fatto io.
Vai e tendi la mano a chi è povero.
Vai e sorridi a chi è solo.
Vai e apri il tuo cuore a chi è triste.
Vai e abbraccia chi è caduto, vai e vivi ogni relazione con passione».
Signore Gesù, rendi vera la nostra fede, insegna al nostro cuore ad amare veramente, aiuta le nostre gambe e le nostre mani ad andare verso gli altri, perché il mondo possa scoprire, e sentire il tuo amore, nel nostro credere, nel nostro andare, nel nostro riposare, nel nostro pregare, nel nostro offrire amicizia, e nel nostro offrire serenità.
Signore Gesù, insegnaci in questa estate a vivere con verità, libertà e intensità ogni relazione umana!
Grazie Signore!!!
“Bisogna cercare senza stancarci.
Bisogna camminare lungo le vie della vita con la tenerezza di un bambino e la forza di un gigante.
Bisogna soffermarci ad ammirare il cielo della sera e ascoltare i sospiri del vento che passa leggero tra i rami dei pini.
Bisogna cercare perché anche la voce del mare può avere un suono diverso per dire qualcosa.
Bisogna cercare perché in ogni palpito lieve del mondo si può trovare l'infinito.”
Buona estate!!!
don Giuliano
“Maria, vergine di Nazareth e crocevia di una moltitudine di volti.
Tu sei la Madre dell'unico Signore che in te si è fatto carne per venire ad abitare in mezzo a noi.
La Parola che in te ha seminato il Vangelo della nostra speranza educhi i nostri cuori a tessere legami di fraternità e progetti di pace.
Tu, anello della generazione della catena umana, sei all'origine della storia della salvezza e nello svuotamento di ogni tuo progetto rendi possibile il riscatto dell'uomo.
Tutta l'umanità, desiderio insaziato sulle strade del mondo, cammina verso di te casa dell'Umanità di Gesù.
Noi oggi così ti preghiamo: aiutaci a riconoscere con trasparente sguardo dentro la storia anonima dei giorni che tutti siamo nati da uno stesso amore e tutti destinati ad una fraternità universale.
Amen”
Questa preghiera composta da Madre Elisabetta del Carmelo di Legnano, ci aiuta a vivere questo mese mariano secondo i desideri di Gesù.
Con Madre Elisabetta vogliamo che il Vangelo della nostra speranza educhi i nostri cuori a tessere legami di fraternità e progetti di pace.
Nei tre giorni che dedicheremo, in ogni settimana di maggio, alla preghiera mariana, il lunedì, il mercoledì e il venerdì, ci sia questo nostro desiderio.
Concluderemo domenica 28 e lunedì 29 con la Festa del Santuario della Misericordia.
Buon mese mariano a tutti!
don Giuliano
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: "Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?" Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura.
(Mc 16,1-5)
Le donne del Vangelo, il mattino di Pasqua non l’hanno trovato il Crocifisso.
La grande pietra era rotolata via e hanno sentito l’annuncio:
«Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui».
(Mc 16,6)
E allora tutto è cambiato.
Una primavera d’Amore che dalla Croce,
passando dalla Risurrezione arriva a ciascuno di noi, se lo vogliamo.
Ed è primavera dell’Amore!
Il vangelo della resurrezione propone a ciascuno di diventare “germogli” di risurrezione, “germogli” di un’altra umanità, nella quale il segreto della gioia è mettersi al servizio gli uni degli altri, senza avarizie, umili, disponibili, rispettosi, …
E questa non è debolezza, ma è forza, la forza dell’Amore Crocifisso Risorto.
Buona Pasqua!
Possa Tu essere
“germoglio d’Amore”
“primavera di umanità”
don Giuliano
(L’incredulità di san Tommaso,
Caravaggio 1602)
“Gesù vedendo le folle, ne sentì compassione” (Mt 9,36)
“La quaresima è il tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia. È un pellegrinaggio in cui Lui stesso ci accompagna attraverso il deserto della nostra povertà, sostenendoci nel cammino verso la gioia intensa della Pasqua.”
Sono parole di Benedetto XVI e vogliono introdurci nel mistero della Pasqua attraverso il cammino della quaresima. Ho voluto scegliere un titolo che evoca la COMPASSIONE di Gesù per noi perché ne abbiamo bisogno.
Abbiamo bisogno di essere un poco portati in braccio dalla COMPASSIONE di Dio per noi in questo nostro camminare per le vie della vita.
La COMPASSIONE di Dio per noi è la Sua estrema (senza confini) vicinanza al nostro percorso di vita.
Percorso di vita personale, familiare, sociale ed ecclesiale. Percorso che prevede itinerari comunitari.
In questa quaresima la nostra parrocchia vuole offrire a tutti e a ciascuno tre percorsi che si intrecciano tra il personale e il comunitario.
PENSARE: i quaresimali
A giugno il nostro diacono Gabriele Gerosa diventerà prete per la chiesa di Milano. Vogliamo prenderci del tempo per prepararci a questo momento con tre appuntamenti domenicali. Abbiamo chiesto al rettore del seminario di aiutarci in questo e la sua risposta è stata “Si!”. Verranno tre sacerdoti e ci aiuteranno a riflettere sulla vocazione all’essere “credenti cristiani” partendo da quella vocazione particolare che è l’essere “credenti cristiani pastori”, cioè al servizio della fede degli altri credenti. Troverete gli appuntamenti sulle locandine e sul calendario qui di seguito.
PREGARE: La Via Crucis Vogliamo proporre due appuntamenti per caratterizzare la preghiera comune. Ovviamene al centro c’è l’EUCARESTIA DOMENICALE (vorremmo fosse riscoperta dalle famiglie con figli piccoli), ma al mattino del venerdì ci sarà la Via Crucis tradizionale (XIV stazioni) e alla sera pregheremo con tre stazioni alla volta che ci permetterà di approfondire con calma.
VIVERE LA CARITA’: … per i terremotati La quaresima si qualifica come attenzione agli altri nella forma del digiuno. La seconda domenica di quaresima sarà caratterizzata dall’attenzione per le persone della Turchia e della Siria. Raccoglieremo fondi da inviare attraverso la Caritas diocesana.
Pensare, pregare, vivere la carità: un modo serio per essere credenti cristiani.
Buon cammino quaresimale a tutti e a ciascuno!
Ciao Don Giuliano
Papa Francesco nel dicembre 2015 offrì un compito semplice a tutti i papà, le mamme e a tutti i componenti della famiglia:
"Come è importante per le nostre famiglie camminare insieme e avere una stessa meta da raggiungere!
Sappiamo che abbiamo un percorso comune da compiere; una strada dove incontriamo difficoltà ma anche momenti di gioia e di consolazione.
In questo pellegrinaggio della vita condividiamo anche il momento della preghiera.
Cosa può esserci di più bello per un papà e una mamma di benedire i propri figli all’inizio della giornata e alla sua conclusione. Tracciare sulla loro fronte il segno della croce come nel giorno del Battesimo. Non è forse questa la preghiera più semplice dei genitori nei confronti dei loro figli? Benedirli, cioè affidarli al Signore, come hanno fatto Elkana e Anna, Giuseppe e Maria, perché sia Lui la loro protezione e il sostegno nei vari momenti della giornata."
Forse sono due i compiti.
Il primo è riscoprire una meta comune del cammino di ogni famiglia. Riscoprire e forse esagerato come termine. Il termine giusto forse è quella di rendere evidente con continui gesti simbolici questa metà comune che è semplicemente quella del volersi bene. In tutte le età della vita. Quando si è giovani e i figli sono giovani. Quando i figli "fan quello che vogliono" e prendono decisioni che i genitori non condividono e che fan fatica a comprendere. Quando i genitori diventati "nonni" hanno bisogno di gesti simbolici forti.Ridirsi che ci si vuole bene, dentro e oltre i caratteri e le piccole o grandi incomprensioni.
Il secondo compito è detto con un gesto da fare: benedire i figli.
Il Papa invita i genitori a fare un gesto che è semplice quando si hanno i figli piccoli! Ma quando crescono, quando sono più grandi? Si può tacciare un segno della croce da cuore a cuore...
È il cuore e non più le mani che lo fanno... Ma il cuore sappiamo che è più forte... Ma i figli non possono non benedire i propri genitori. Quando sono piccoli o anche adolescenti o giovani, forse viene loro poco in mente. Forse si deve riscoprire tutto questo. C'è però un giorno in cui si scopre che i genitori vanno serviti, come loro hanno curato noi. E allora i gesti di benedizione si riscoprono. Occorre forse educare i figli a benedire. Occorre forse educare le generazioni di mezzo tra piccoli e nonni a fare gesti di benedizione. Occorre ritornare alla benedizione da parte del nonno...o della nonna!!!
Per concludere faccio mio l'augurio del Papa e lo offro nella Messa ogni giorno per le vostre famiglie:
"Non perdiamo la fiducia nella famiglia! E’ bello aprire sempre il cuore gli uni agli altri, senza nascondere nulla.
Dove c’è amore, lì c’è anche comprensione e perdono. Affido a tutte voi, care famiglie, questo pellegrinaggio domestico di tutti i giorni, questa missione così importante, di cui il mondo e la Chiesa hanno più che mai bisogno."
Ciao e buona Festa della famiglia!
don Giuliano
Il Natale “non è una pausa di buoni sentimenti in un tempo incattivito e duro, segnato da aggressività di uomini che sprigionano scintille di giudizi che se non spente possono causare incendi pericolosi e ferite profondissime!
Natale non evita le difficoltà della vita vera.
Anzi, ci sveglia dal sonno dell’indifferenza e possiamo viverlo solo scendendo con Dio nell’umile realtà della vita.”
Matteo Zuppi
Il Natale lo custodiamo solo con l’intelligenza dei bambini, non capiscono meno, ma di più, perché si affidano.
Ci è tanto necessario un Natale vero, il Natale di Gesù, il Bambino di Betlemme.
Affidiamoci, accettiamo la Sua compagnia, ci aiuterà a guardare ogni Uomo e ogni Donna con i Suoi occhi e a scoprirne la Vera Bellezza.
Don Giuliano Don Renato Le Suore Missionarie
Il Notiziario settimanale della Parrocchia, e viene messo a disposizione nelle chiese.
Il Notiziario mensile della Parrocchia, e viene messo a disposizione nelle chiese.
Vi sono riportati gli avvisi sulle attività, gli eventi e altre notizie riguardanti argomenti diversi.
Riporta tutte le attività proposte in Parrocchia.
Viene aggiornato durante l'anno.
Della Chiesa Parrocchiale, che nelle sue forme attuali è della fine dell'800, ci sono notizie fino dalla metà del 500; doveva trattarsi di un edificio di piccole dimensioni,
con una torre campanaria sulla destra e sullo stesso lato il cimitero.
Questo primo edificio aveva avuto nel tempo ristrutturazioni e ampliamenti; nel 1842 era stato costruito l'attuale campanile e nel 1860 il Consiglio Comunale aveva deliberato l'acquisto di un concerto
di cinque nuove campane.
La Chiesa, dedicata a S. Stefano nel 1899, è decorata sulla volta della navata centrale da quattro affreschi, realizzati nel 1955 dal pittore monzese Vilasco Fiorentino.
Il ciclo di affreschi più importante e di maggior interesse culturale risale invece all'ultimo decennio del 1800 ed è opera di Luigi Tagliaferri.
Sono presenti opere pittoriche degli inizi del XVII secolo.
Per saperne di più:
Da "Vedano al Lambro - paese della Brianza" di Giuseppe Pozzi, edito a cura dell'Amministrazione Comunale di Vedano al Lambro (1984)
Da "Una chiesa per guardare oltre" edito a cura della Parrocchia in occasione del centenario della dedicazione della chiesa (1999)
Sull'origine del Santuario non si hanno notizie certe. La tradizione racconta che la popolazione fuggita dalle case durante una pestilenza si accampasse in mezzo ai boschi e qui chiedesse l'intercessione della Madonna, la quale comparve sopra un albero, su quel luogo fu eretto un tabernacolo.
La prima notizia storica dell'esistenza di una Cappelletta risale ad una vista pastorale del 1576 e viene confermata anche dalla vista di S. Carlo il 5 Luglio 1579.
Al suo interno sono appesi dei quadri sulle Opere di Misericordia e l'affresco sull'abside ricorda l'apparizione della Madonna alla popolazione.
Per saperne di più:
Da Vedano al Lambro - paese della Brianza di Giuseppe Pozzi, edito a cura dell'Amministrazione Comunale di Vedano al Lambro (1984)
Parrocchia Santo Stefano
via della Parrocchia, 1
Vedano al Lambro - 20854 (MB) - Italia
C. F.: 94518390151
Telefono: 039492744 (con segreteria telefonica)
E-Mail: segreteria@santostefanovedano.org
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